Stranieri e sciocchezze
- Antonino Spoto
- 30 set 2017
- Tempo di lettura: 1 min

La politica in Italia è di una semplicità disarmante. Ci sono i destri e i sinistri. Hanno idee fideistiche, preconfezionate. Per le quali fanno sciocchezze.
Prendiamo la cittadinanza agli stranieri. I sinistri, orfani della classe operaia, hanno surrogato con la difesa dell’immigrante. I destri, orfani del nazionalismo, hanno surrogato con la lotta all'immigrante.

È ragionevole che siano cittadini italiani i figli di italiani residenti all’estero (jus sanguinis). Ma solo se c’è ancora un legame con il nostro paese. All'estero si incontrano molti neo-cittadini italiani. Alcuni non conoscono una parola d’italiano, non hanno in Italia beni, né parenti, non ci pagano le tasse, non ci sono mai stati neppure in vacanza. Però hanno un bisnonno, una trisavola, un qualche antenato che un secolo fa se ne andato dall'Italia. Ed è sufficiente per la cittadinanza. Sciocchezza. Di destra.
È ragionevole che siano cittadini italiani i figli di stranieri che risiedono in Italia con permesso di soggiorno permanente (ius soli). Sono legati al paese almeno quanto chi nasce da italiani permanenti all'estero. Il ddl approvato dalla Camera però non si contenta di questo. Dà la cittadinanza anche al minore clandestino per il solo fatto di aver frequentato la scuola italiana (si può: la scuola accoglie ufficialmente i clandestini!). È come dire agli aspiranti immigranti illegali: non prendete sul serio i nostri divieti, non verrete puniti, ma premiati. Non proprio una novità nel paese dei condoni. Ma pur sempre una sciocchezza. Di sinistra.
Comments