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La pizza e la classe dirigente predona

  • Immagine del redattore: Antonino Spoto
    Antonino Spoto
  • 28 gen 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Facciamo il gioco della classe dirigente predona?

Prendo una cosa qualsiasi, diciamo lavarsi i denti. E comincio a dire che è una cosa importante, ne va della salute del popolo.

Così ci faccio sopra una bella legge, dettagliatissima. Stabilisco che ci vuole una patente, previo esame, al termine di un apposito corso. Prevedo infine un bel mucchio di adempimenti. E voila! Il gioco è fatto! Vi ho convinto di aver lavorato per voi, ma mi sono preparato un ricco bottino: posti e stipendi (commissioni legislative e d’esame, personale docente e ausiliario, funzionari e quadri preposti agli adempimenti) e potere di ricatto (legislazione astrusa e complessa e sanzioni spropositate sulle quali potrò chiudere un occhio in cambio di bustarelle e favori).

Dite che questo gioco non vi piace? Ma ci giocate tutti i giorni! Prendiamo per esempio due disegni di legge (S. 707 e S. 2334 in discussione al Senato).

State ridendo? Pensate alle retribuzioni e i ai privilegi che intascheranno i signori della classe dirigente predona, sedendo sulle poltrone delle associazioni, facendo i commissari e i docenti?

Pensate al potere di ricatto che acquisteranno una volta che avranno preso in ostaggio i pizzaioli? Ma siete proprio dei maliziosi!

Vi chiedete perché i disegni di legge siano due? Ovvio: c’è n’è uno di destra e uno di sinistra; sostanzialmente uguali! State pensando a chi pagherà tutto questo? Beh, voi: contributi di iscrizione, rette per i corsi, tasse per gli esami e molto altro, che i pizzaioli pagheranno e poi scaricheranno sul prezzo della pizza.

C’era un tempo in cui le cose erano chiare. La classe dirigente - che si chiamava aristocrazia - prendeva apertamente, senza sotterfugi. Poi è arrivata la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e tutte quelle cose lì. In alcuni paesi sono state prese sul serio: la classe dirigente ha dovuto smettere (o quasi) di predare. Ma in altri i predoni hanno solo cambiato metodo. Da aristocratici sono diventati politici e burocrati.

E hanno inventato le istituzioni estrattive, che trasformano la cosa pubblica nel bancomat dei predoni (Daron Acemoglu and James A. Robinson, Why Nations fail).

È facile distinguere i paesi arretrati; sono quelli con un numero spropositato di leggi, una burocrazia elefantiaca e una classe politica che passa il tempo a dividersi gli incarichi. Vi ricorda qualcosa?

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Nel poema di Ariosto Astolfo va sulla luna per recuperare il senno perduto di Orlando. La razionalità è il filo conduttore del blog, diario di idee e letture, in cui prendo spunto da questioni di cultura, società e costume, per segnalare quelli che mi sembrano vizi del pensiero, mancanze di raziocinio.

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