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Il pensiero apocalittico

  • Immagine del redattore: Antonino Spoto
    Antonino Spoto
  • 17 gen 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel pensiero apocalittico il mondo è dominato da un male scaltro e potente, cui si oppone un bene puro e assoluto. Uno scontro mortale, dal quale il bene uscirà vincitore, instaurando un mondo di felicità eterna. L’umanità deve schierarsi. I potenti sono agenti del male. Gli eletti – gli apocalittici – i pochi che hanno capito. Gli altri – gli integrati – vittime dell’incredibile capacità del male di ingannare le masse. Compito degli eletti è diffondere il verbo e distruggere il male e i suoi agenti.

Archetipo è il cristianesimo delle origini. Satana è il male; i sacerdoti e i capi i suoi agenti.

Cristo tornerà sulla terra, annienterà il male e instaurerà il Regno di Dio.

Ma il pensiero apocalittico è un generico, può avere qualsiasi oggetto: giacobinismo (il male è l’ancien régime), marxismo (il male è il capitalismo), nazifascismo (il complotto demo-pluto-giudaico), terzomondismo (l’imperialismo americano), fondamentalismo islamico (la corruzione morale occidentale), nuovi nazionalismi (l’immigrazione), antipolitica (l’establishment corrotto), nonché fantasiosi esempi minori: il Consiglio Mondiale delle Multinazionali, l’Industria Farmaceutica

o Alimentare, gli Untori delle Scie Chimiche etc. Non importa quanto assurdo, il pensiero apocalittico è immune alla confutazione.

Ogni argomento contrario è respinto a priori: è sempre un inganno del potente nemico.

Non sempre la denuncia apocalittica è infondata. Spesso addita un problema reale. Però lo trasfigura in un male assoluto, che esige una reazione ideologica e radicale. Moderazione e senso pratico non sono ammessi, bollati come tradimenti della causa.

Di norma il pensiero apocalittico ha poco seguito. Ma in tempi di crisi prende il sopravvento. Elimina i nemici, ma non può mantenere la promessa di un mondo felice. Spesso crea caos e sofferenza, perché non comprende le complessità del mondo reale. A volte si ravvede e si integra, rinviando il mondo nuovo ad un futuro indeterminato o ultraterreno (marxismo europeo, cristianesimo).

Più spesso si lancia in “purghe” crescenti, verso un rovinoso crollo (giacobinismo, nazifascismo, socialismo reale).

Viviamo in tempi di crisi. A me pare che si veda in giro molto pensiero apocalittico. A voi no?

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Nel poema di Ariosto Astolfo va sulla luna per recuperare il senno perduto di Orlando. La razionalità è il filo conduttore del blog, diario di idee e letture, in cui prendo spunto da questioni di cultura, società e costume, per segnalare quelli che mi sembrano vizi del pensiero, mancanze di raziocinio.

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